NERITO – Ad Antonio Filipponi, il carabiniere forestale stroncato da un infarto a 48 anni mentre era in auto e si stava recando al lavoro, verrà intitolata la caserma dei Carabinieri Forestale di Crognaleto. Almeno questa sarà la proposta che il presidente del Parco Gran Sasso Monti della Laga, Tommaaso Navarra, proporrà al prossimo Consiglio direttivo. Si tratta di un condiviso tributo alla memoria dell’appuntato scelto che aveva la divisa nel cuore e la passione di essere pronto e disponibile per gli altri: “La sua passione e la sua professionalità – ha detto Navarra – nascevano dal sincero attaccamento al proprio territorio ed erano un vero esempio per tutti noi nell’adempimento del proprio dovere quotidiano. Sono sicuro che l’Ente Parco e la sua Comunità identitaria sapranno essere vicini alla famiglia in giusto ricordo di una persona che ha saputo onorare la divisa e le Istituzioni per le quali ha operato”. Filipponi, che era anche il presidente della Pro loco di Nerito di Crognaleto, era entrato nella Forestale nel 2000 prestando servizio prima nella Stazione di Rocca Santa Maria e poi presso il CTA di Assergi, con una breve parentesi presso la Stazione Carabinieri Parco di Crognaleto. Era fra i migliori autisti di autobotti impegnate sul fronte incendi che il Corpo aveva. Tutta la sua vita lavorativa si è svolta all’interno del territorio del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, per una sua scelta di vita e perché credeva fermamente nella possibilità di un riscatto per le aree interne che da troppo tempo hanno sofferto e soffrono di spopolamento ed isolamento. La sua attiità in soccorso delle popolazioni abruzzesi e non solo teramane, in occasione dei terremoti e delle recenti nevicate, gli erano valsi due encomi solenni in occasione del sisma aquilano nel 2009 e di quello del Centro Italia nel 2016 e un encomio semplice per gli eventi sismici e nevosi del gennaio 2017.
A Nerito una folla di persone ha partecipato alle esequie celebrate nella chiesa dei Santi Pietro e Paolo a Nerito, stringendosi al dolore della moglie Vincenza e delle figlie Lucia e Angelica.